
I consigli per chi è soggetto a emicranie
Eccola di ritorno, quella sensazione così spiacevole eppure così familiare. La stanchezza si fa sentire per l’intera mattinata e quando arriva l’ora di pranzo, ci si sente male e si ha nausea. La vista comincia ad offuscarsi oppure davanti agli occhi compaiono delle macchie.
Si è consapevoli di quello che succederà. A poco a poco, il dolore e la tensione s’impossessano della testa. Si sa che si trascorrerà il resto del pomeriggio a letto cercando disperatamente di dormire per far sparire questa ennesima emicrania.
Per sistemare le cose, si è trattati da ipocondriaci dal datore di lavoro che afferma che i mal di testa sono solo il risultato di una cattiva gestione dello stress. Secondo una nuova ricerca, invece, i fattori di questa condizione debilitante sarebbero più complessi di quanto si creda.
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Equilibrare le sostanze chimiche del cervello
Si è creduto a lungo che le emicranie fossero causate dal rigonfiamento e restringimento dei minuscoli vasi sanguigni del cervello. Nuovi elementi hanno invece indotto i ricercatori a pensare che le emicranie sono probabilmente causate da un cambiamento del fragile equilibrio tra 2 sostanze chimiche cerebrali: la serotonina e la noradrenalina.
Queste 2 sostanze combinate con altri elementi permettono di determinare i parametri normali del sonno e del risveglio dell’organismo. La maggior parte delle emicranie sopraggiunge al momento del risveglio. I rischi di essere colpiti dal mal di testa sono 3 volte maggiori tra le 6 del mattino e mezzogiorno rispetto a qualsiasi altra ora del giorno.
Le emicranie sono più frequenti in autunno e all’inizio della primavera, stagioni in cui le percentuali di serotonina, soggette a fluttuazione durante tutto l’anno, sono abbastanza basse. Lo squilibrio di queste sostanze chimiche scatena nel cervello una specie di reazione a catena che può provocare nausea, vomito e un dolore invalidante. Questo processo può continuare per tutto il tempo in cui sono utilizzate queste sostanze chimiche.
Per alcuni, il dolore dura solamente qualche ora; per altri può persistere per più giorni. Certi farmaci, tra i quali il sumatriptan e l’ergotamina, agiscono sulla serotonina per ristabilire l’equilibrio.
Curarla prima che s’insedi
Chi vuole vincere la battaglia contro l’emicrania deve prestare attenzione ai segnali premonitori: pressione a livello delle tempie, rigidità del collo e delle spalle, irritabilità. Appena compaiono tali sintomi è bene fare una pausa, rilassarsi un attimo e dare al corpo e alla mente il tempo di riposarsi.
Individuare gli alimenti all’origine delle emicranie
Le bevande alcoliche (il vino rosso in particolare), il formaggio stagionato, le carni salate e affumicate, la cioccolata e altre bevande a base di caffeina rientrano tra gli alimenti il più delle volte responsabili dell’emicrania.
Coricarsi e alzarsi sempre alla stessa ora
Fine settimana compreso.
Non saltare i pasti
Mangiare sempre qualcosa anche se si tratta di un piccolo spuntino.
Praticare esercizio fisico
Cercare di praticare un’attività fisica 3 volte la settimana, 30 minuti per seduta. Per alcune persone l’esercizio fisico permette di porre fine a una lieve emicrania.
Quali sono le cause dell’emicrania?
I ricercatori mettono in luce diverse cause possibili. Se uno dei fattori sotto elencati è responsabile del dolore dal quale si è oppressi, è bene cercare di esporsi il meno possibile.
• Alcol – birra, vino (soprattutto quello rosso), liquore.
• Luci molto vive o lampeggianti.
• Caffeina – cioccolato, caffè, tè, cola. Se si consuma caffeina, è meglio distribuirla durante la giornata, in modo regolare.
• Latticini – latte, latticello, panna, gelato e formaggio.
• Stress emotivo.
• Frutta: agrumi, banane, fichi, uva secca, papaia, kiwi, prugne e ananas.
• Rumori forti.
• Carni contenenti nitriti e nitrati – carne in scatola.
• Glutammato di sodio (per esaltare il sapore).
• Nicotina – interagisce con i farmaci che curano il mal di testa.
• Tensione premestruale.
• Solfiti – presenti nelle insalate miste, nei gamberetti e nelle bevande analcoliche.
• Verdure – piselli (la maggior parte delle qualità), cipolle, olive, cetriolini sottaceto e crauti.
• Prodotti a base di lievito – pane fresco, certi dolci, estratto di lievito di birra.
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